Nell’anno in cui vince il Supercross 450 con Villopoto, Kawasaki rilascia una KXF 250 incattivita dall’utilizzo di un sistema di alimentazione a doppio iniettore. Obiettivo dare maggiore potenza conservando fluidità di erogazione: secondo in tecnici Kawasaki la KFX vi arriva grazie ad un secondo iniettore collocato sulla bocca del cono di aspirazione in cassa filtro.
Le funzioni dei due iniettori sono specifiche: il compito di alimentare il motore passa dal primo al secondo iniettore col crescere dei giri e a differenza che sia innestata una marcia bassa anziché un rapporto del gruppo 3a-4a-5a. La maggiore distanza tra l’iniettore a monte e la camera di combustione andrebbe a favorire la distribuzione delle particelle di carburante consentendo anche alla miscela di raffreddarsi prima di accedere alla camera di combustione, con vantaggi in termini di efficienza. Gli iniettori hanno fori maggiorati rispetto a quelli della KXF 450 per un flusso superiore del 20%.
Nella KXF 250 2012 il disegno del bracci di manovella dell’albero motore determina un complessivo più robusto e con maggiore inerzia compensata da un volano accensione riveduto; rivisitata la biella per una maggiore affidabilità.
Per la ciclistica, molla forcella e molla mono leggermente più dure poi grafiche a due tonalità di nuovo disegno.
La KXF 450 propone un tune up basato su affinamento alla gestione motore. C’è una inedita mappatura “launch control” dedicata ad avere trazione all’uscita dal cancelletto (si sgancia quando si inserisce la terza marcia), poi la centralina ha tra mappature (standard-hard-soft) selezionabili prima di scendere in pista adottando un certo spinotto sul terminale dell’impianto elettrico (lato destro dello sterzo).Per la meccanica c’è la novità di un asse a camme di aspirazione con alzata incrementata di quattro decimi di millimetro, poi aggiornamenti al cambio con innesti frontali a quattro denti anziché tre, ingranaggio prima marcia più spesso (affidabilità) e corsa forcella accorciata per migliorare il passaggio di marcia. Il tubo di scarico ha il primo tratto conico, i radiatori sono rivisitati.
Novità per il feeling con pilota la piastra sterzo con manubrio settabile su tre posizioni di avanzamento oltre quella standard più – inedito – pedane poggiapiedi abbassabili di 5 mm. L’ingombro di sezione delle moto è ridotto di due millimetri per lato a livello dei travi del telaio, infine serbatoio meno ingombrante (e meno capace, 6,2 litri) e silenziatore più corto.